I dati rilasciati dall’Istituto Statistica PAT evidenziano come i primi 9 mesi del 2023 si siano chiusi con segno positivo. Le presenze nelle strutture alberghiere e negli esercizi complementari hanno sfiorato i 16,8 milioni, in crescita non solo rispetto al 2022 (+8%) ma anche al 2019 (+4%): il Trentino è tornato dunque a correre e sembra aver lasciato definitivamente alle spalle le difficoltà legate al COVID.
Analizzando maggiormente i dati emergono delle evidenze degne di note.
Le belle stagioni, ovvero primavera ed autunno, sono quelle che performano meglio sia rispetto al 2019 sia al 2022, segno che la strategia implementata dal sistema turistico provinciale di promuovere e valorizzare il Trentino anche in periodi diversi dell’anno sta dando i primi risultati. Relativamente alla stagione estiva solo il mese di agosto, tradizionalmente scelto per le vacanze in montagna, è negli ultimi anni in continua flessione. Luglio è sostanzialmente stabile, mentre giugno mostra buone prospettive, ad eccezione del 2023 caratterizzato da condizioni meteorologiche non particolarmente favorevoli.
Le buone performance sono sostenute soprattutto dalla clientela internazionale che, dopo due anni con limitazioni agli spostamenti legate alla crisi pandemica, ha ripreso a frequentare i laghi e le montagne del Trentino.
I pernottamenti della clientela straniera sono stati complessivamente oltre 7,6 milioni, superiori del 16% rispetto al 2022 e del 5% sul 2019. La crescita si evidenzia lungo tutto l’anno, con picchi in concomitanza dei mesi invernali. La Germania si conferma il primo mercato di riferimento, con oltre 2,5 milioni di pernottamenti, ben oltre i valori del 2022 (+4%) e del 2019 (+7%). Al secondo posto si posiziona la Polonia, in crescita anche nel periodo estivo. Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Regno Unito continuano a rappresentare bacini di domanda importanti per gli operatori del Trentino e sono ritornati ai valori pre Covid.
Il mercato nazionale, coerentemente con la situazione socioeconomica in atto, evidenzia invece segnali di stabilità, pur con una contrazione rispetto all'anno record 2022 nei mesi di luglio e in particolare in agosto. Sempre maggior interesse da parte dei nostri connazionali al periodo invernale ma anche per la primavera e l'autunno.
Le città sono maggiormente dinamiche nel corso del 2023, grazie alla ripresa dei flussi internazionali e del turismo culturale. Bene anche la montagna che è ritornata ai livelli pre covid ed evidenza segnali di flessione solo nei mesi centrali dell’estate, a prevalente domanda nazionale. I laghi hanno aumentato i pernottamenti del 6% rispetto al 2019 e del 3% rispetto al 2022.
Per la prossima stagione invernale, che comprende il periodo dal 01 dicembre al 31 marzo, i dati raccolti tramite Hbenchmark tracciano delle prospettive per le destinazioni montane del Trentino incoraggianti. Ad oggi è già stato prenotato infatti circa il 58% delle camere disponibili, un dato superiore del 12% rispetto all’anno scorso a parità di data.
Nel corso dei mesi il delta, pur rimanendo sempre positivo, si è leggermente assottigliato, a testimonianza del fenomeno di early booking (anticipazione del momento della prenotazione per avere la sicurezza di trovare una sistemazione e beneficiare anche di tariffe migliori) e della voglia di vacanza in montagna.
Elevato interesse per le festività, in particolare il Ponte dell’Immacolata, appena concluso in crescita rispetto al 2022, pur con un calendario meno favorevole (l’8 dicembre cadeva quest’anno di venerdì, l’anno scorso di giovedì), il classico periodo natalizio e Carnevale.
Buona anche la domanda per gennaio e febbraio, mesi solitamente scelti dalla clientela internazionale per le vacanze sulla neve. L’Italia risulta attualmente il primo bacino di domanda, seguita dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, mercati di riferimento per il Trentino.
Molto positive le prospettive per le destinazioni di città, che grazie al forte richiamo dei mercatini di Natale e la proposta culturale ed enogastronomica, vedono aumentare di un 5% le prenotazioni rispetto all’anno scorso, con percentuali molto elevante in occasioni dei weekend e del Ponte dell’Immacolata.
Infine i laghi sembrano attestarsi sugli stessi valori dell’anno scorso.
Si intravedono già le tendenze e le attitudini dell’ospite per il 2024, nell’approccio alla vacanza:
- una decisa e forte richiesta di “easiness” (rapidità, trasparenza, semplicità);
- una crescente attenzione ai nuovi valori di sostenibilità, diversity, gender equality, qualità ambientale;
- l’affidamento crescente alla recensione e all’opinione degli ambassador quali fonti attendibili per cogliere la qualità dell’offerta e sceglierla.
Attenzione e desiderio di protagonismo, desiderio di autenticità, richiesta di semplicità: il 2024 è già iniziato.